Oggi sto leggendo "Caratteri della filosofia di S. Tommaso".
- Padre - mi grida una donna dalla porta, unica apertura della capanna, - vuoi i pomodori? un soldo al mazzo. Senza parlare, do il soldo, ritiro il mazzo di pomodori e mi butto di nuovo sulla stuoia in compagnia del mio libro amico.
- Quest'oggi il Padre deve essere arrabbiato - sento dire la venditrice alla sua compagna - ha la faccia scura e non mi ha neppure guardato in faccia. Proseguo leggendo il capitolo: "Il posto della filosofia di S. Tommaso nella storia della filosofia". - Padre, il mio bambino continua a piangere, gli fa male il ventre ed ha vomito.
- Avrà i vermi. Svelto, svelto gli do una porzione di Santonina con una leggera purga e continuo la mia lettura. Arrivo al capitolo seguente e mi vedo entrare il mio catechista. - Vedi, Padre, se così vanno bene, li ho ricoperti di tela e credo non faranno più male. E mi mostra due sottocoda dei cavalli da porto, rimasti feriti in soli due giorni di strada.
Povera la mia filosofia (intercalata di pomodori, di vermi, di sottocoda....) Forse fare il filosofo non è mio mestiere, però, non faccio per dire, mi piace... Senza volerlo mi trovo parente prossimo dei filosofi! Però sulla tomba di un filosofo io scriverei: "EGLI HA DETTO"; sulla tomba del missionario: "EGLI HA FATTO". E mia nonna, povera vecchia, mi diceva: "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare". E lei, diceva mio padre, aveva sempre ragione. Padre Clemente Vismara, missionario (Agrate Brianza, 6 settembre 1897 – Mong Ping, 15 giugno 1988)
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