Mi avete schiaffeggiata
- nessuno l'aveva mai fatto -
la corrente elettrica
e il vostro pugno
e quel linguaggio da teppista
troppo sanguinavo per poter ancora arrossire
un'intera notte
una locomotiva nel ventre
arcobaleni dinanzi agli occhi
era come se io mangiassi la mia bocca
e affogassi i miei occhi
avevo mani dovunque
e una gran voglia di ridere.
Poi un mattino, è venuto un altro soldato
vi rassomigliava come una goccia di sangue
vostra moglie, tenente,
ha messo lo zucchero nel vostro caffè?
Vostra madre ha osato ammirare la vostra buona cera?
Avete carezzato i capelli dei vostri ragazzi?
Leila Djabali, poetessa algerina, nata ad Algeri nel 1940, catturata e torturata dai Francesi nella prigione di Barberousse nel 1957
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