Ci sono voluti 1.800 anni di cristianesimo prima che i cristiani capissero che la schiavitù andava abolita (almeno legalmente) su tutta la terra. […] Appena adesso i cristiani cominciano a capire che il pacifismo è l'unica risposta cristiana alla guerra, cioè duemila anni dopo che ci è stato insegnato a porgere l'altra guancia; che il diritto alla proprietà privata non è un diritto assoluto (per esempio, v. le encicliche Populorum Progressio, nn. 23-24 e Laborem exercens, ma già Sant'Ambrogio di Milano, La Storia di Nabot di Jezraef)-, e che ce ne vorranno probabilmente ancora tanti per capire che il denaro (la moneta, nel suo aspetto di "garanzia" materiale) è immorale. Come Aristotele - e probabilmente anche San Paolo - non potevano immaginare una società senza schiavi, così a noi pare del tutto utopica una società senza denaro. Pierre Riches, "Note di catechismo per ignoranti colti", Gallucci
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