lunedì, novembre 30, 2020

Hai sbagliato foresta

Non chieder più.
Nulla per te qui resta.
Non sei della tribù.
Hai sbagliato foresta.

(Giorgio Caproni, "Cabaletta dello stregone benevolo")

Ecco, non saprei dire se come stregoni siamo benevoli o no (penserei comunque di no). In ogni caso sembriamo ormai solo preoccupati di stabilire chi appartiene alla tribù e chi no, sempre ansiosi di dire a qualcun altro che "ha sbagliato foresta", con il logico corollario che deve smetterla di accampare pretese su un territorio, il "nostro", che non gli appartiene. Maurizio Bettini "Hai sbagliato foresta - il furore dell'identità" (Bologna, Il Mulino, 2020, pagine 168, euro 14)

domenica, novembre 29, 2020

sabato, novembre 28, 2020

Perdonare

Sappiamo che, se vogliamo veramente amare, dobbiamo imparare a perdonare. Madre Teresa di Calcutta

venerdì, novembre 27, 2020

Il nemico

Ci sono momenti della nostra vita in cui inconsciamente persino speriamo di avere un nemico, perché è la sua presenza ad allontanarci dalla percezione che la nostra vita è vuota di significato. È quando scompaiono dal nostro orizzonte i nemici, che molte volte facciamo l'esperienza del vuoto. Ci svegliamo al mattino con la motivazione di combattere qualcuno, ma quando non abbiamo più quel qualcuno da combattere ci accorgiamo che non c'è nient'altro di interessante. Luigi Maria Epicopo

 

 

giovedì, novembre 26, 2020

La fatica di vivere bene

Ma si sa che, delle volte, è più facile vivere male che fare la fatica di vivere bene. Clarisse di Mantova

mercoledì, novembre 25, 2020

Quel macinino del vostro cervello

Non rinunciate mai per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione ad essere voi stessi, siate sempre padroni del vostro senso critico e niente potrà farvi sottomettere. Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete. Nessuno potrà mai distruggervi se voi non lo volete. Perciò avanti, serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello. Alberto Manzi, conduttore e curatore del programma televisivo "Non è mai troppo tardi", "Corso di istruzione popolare per il recupero dell'adulto analfabeta", prodotto dalla Rai, in collaborazione con il ministero della pubblica istruzione, tra il 1960 e il 1968.

martedì, novembre 24, 2020

Miracoli per posta

Mi hanno detto che adesso i presepi si possono ordinare in blocco su Amazon, ma davvero si può ordinare un miracolo per posta? Maurizio Maggiani, Il Secolo XIX, domenica 15 novembre 2020

lunedì, novembre 23, 2020

Andrà tutto bene

"Mi sento precario, insicuro, instabile, fragile, preoccupato". "Dovrei e vorrei sentirmi provvisorio cioè in attesa di una collocazione e posizione migliore, appagante, rasserenante". "Desidero imboccare un sentiero il quale mi conduca ad una meta identificata e raggiungibile, e mi liberi dalla esitazione che mi assale di fronte a molteplici indicazioni di strade che possono condurre sì a tranquille oasi pur sempre però insidiate dal deserto". "Ce la faremo"; "andrà tutto bene"; "mettiamocela tutta"; "rendiamoci responsabili e solidali", ecc …! Ma per fare veramente un passo avanti, come tutti ci auguriamo, è necessario che ciascuno trovi tempo e voglia non solo di interrogare, di ascoltare, di agire, ma soprattutto di ascoltarsi, interrogarsi, impegnarsi. È necessario riprendere in mano e consultare la bussola della propria coscienza e della propria fede, bussola ricevuta - insieme ad una mappa che traccia un sentiero inviolato - entrando nel mondo. Con altri, insieme verso la stessa meta, ma con scarpe diverse. Fra' Angelo

 

domenica, novembre 22, 2020

Povertà di mezzo

A volte i prigionieri non stanno in prigione, gli ignudi non sono senza vestiti, gli affamati non sono persone che visibilmente stanno morendo di fame e gli assetati non sono persone senz'acqua... Ci sono situazioni che si potrebbero definire come "di povertà di mezzo" che sono impercettibili ai più e che sono molto di più delle "situazioni estreme". Chi le vive spesso è discreto e incapace di dar spettacolo del suo bisogno davanti a tutti. Le Clarisse di Mantova

 

sabato, novembre 21, 2020

Gli altri

Quanto ci sarebbe da dire su tutti quei cattolici italiani che credono che la vita cristiana si riduca a pochi atti liturgici e a precise posizioni in materia familiare e sessuale, dimenticando e oscurando tutti i doveri verso gli altri e la comunità politica, nazionale e internazionale. Rocco D'Ambrosio

venerdì, novembre 20, 2020

Incarnazione

Qualunque vera amicizia comincia dal fuoco, dal cibo, dalle bevande e dalla percezione della pioggia e del gelo. Coloro che non vogliono partire dall'aspetto fisico delle cose sono dei presuntuosi. Ogni anima umana, in un certo senso, deve compiere quel gigantesco atto di umiltà che è l'Incarnazione. Ogni uomo deve farsi carne per incontrare i suoi simili.

Gilbert Keit Chesterton, "Ciò che non va nel mondo"

giovedì, novembre 19, 2020

Sistema complesso

In un sistema complesso come la famiglia basta una piccola vibrazione sbagliata per mandare in frantumi ogni cosa. Se si spezza un ingranaggio, una persona, anche gli altri sono "rotti" per sempre. Daniele Luchetti intervistato dall'HuffPost

mercoledì, novembre 18, 2020

Bisogno d'amore

Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. Giacomo Leopardi, Lettera a madama Antonietta Tommasini

martedì, novembre 17, 2020

Fratellanza

La fratellanza non brucia il tempo né acceca gli occhi e gli animi. Invece occupa il tempo, richiede tempo. Quello del litigio e quello della riconciliazione. La fratellanza "perde" tempo. L'apocalisse lo brucia. La fratellanza richiede il tempo della noia. L'odio è pura eccitazione. La fratellanza è ciò che consente agli uguali di essere persone diverse. L'odio elimina il diverso. La fratellanza salva il tempo della politica, della mediazione, dell'incontro, della costruzione della società civile, della cura. Il fondamentalismo lo annulla in un videogame. Antonio Spadaro, commento a "Fratelli tutti"

lunedì, novembre 16, 2020

Poveri in spirito

I poveri in spirito sono quelli che capiscono che il loro io non è il centro del mondo, e che il mondo non dipende da loro. Adriano Fabris "Le beatitudini"

sabato, novembre 14, 2020

Cuore puro

Le persone con un "cuore puro" non sono doppie, non sono ipocrite. Ciò che dicono corrisponde a quello che pensano. Il loro agire è animato da una retta intenzione: senza secondi fini, senza pensieri nascosti. Adriano Fabris "Le beatitudini"

venerdì, novembre 13, 2020

Salvami

Salvami dalla presunzione di sapere tutto. Dall'arroganza che non ammette dubbi. Dalla durezza che non tollera ritardi. Dal rigore che non perdona debolezze. Dall'ipocrisia che salva i principi e uccide le persone. Don Tonino Bello "Parole d'amore"

 

giovedì, novembre 12, 2020

Nel nuovo secolo

Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.
Giovanni Paolo II, XV Giornata mondiale della Gioventù, Tor Vergata 19 agosto 2000

 

mercoledì, novembre 11, 2020

Trasferimenti

Vi sono cose che non si possono "trasferire". Ciascuno è protagonista della propria storia, responsabile delle proprie scelte. O siamo noi che pensiamo, o nessuno penserà al nostro posto. O siamo noi che amiamo, o nessuno amerà al nostro posto. Le cose più serie, le cose più importanti della vita sono strettamente personali. Sarebbe troppo comodo se qualcuno potesse sostituirsi a noi. Vivere da credenti maturi e saggi è cosa nostra.  Le Clarisse di Mantova

martedì, novembre 10, 2020

Dieta

Affetti da «obesità mediatica», dobbiamo metterci «a dieta di media». Claudio Magris - "8 digiuni per vivere meglio...e salvare il pianeta".

lunedì, novembre 09, 2020

Museo del tempo che fu

Questa storia non è ancora accaduta, ma accadrà sicuramente domani. Ecco cosa dice.

Domani una brava, vecchia maestra condusse i suoi scolari, in fila per due, a visitare il Museo del Tempo Che Fu, dove sono raccolte le cose di una volta che non servono più, come la corona del re, lo strascico della regina, il tram di Monza, eccetera.

In una vetrinetta un po' polverosa c'era la parola "Piangere".

Gli scolaretti di Domani lessero il cartellino, ma non capivano.
– Signora, che vuol dire?
– È un gioiello antico?
– Apparteneva forse agli Etruschi?

La maestra spiegò che una volta quella parola era molto usata, e faceva male. Mostrò una fialetta in cui erano conservate delle lacrime: chissà, forse le aveva versate uno schiavo battuto dal suo padrone, forse un bambino che non aveva casa.

– Sembra acqua – disse uno degli scolari.
– Ma scottava e bruciava – disse la maestra
– Forse la facevano bollire prima di adoperarla?

Gli scolaretti proprio non capivano, anzi cominciavano già ad annoiarsi. Allora la buona maestra li accompagnò a visitare altri reparti del Museo dove c'erano da vedere cose più facili come: L'inferriata di una prigione, un cane da guardia, il tram di Monza, eccetera, tutta roba che nel felice paese di Domani non esisteva più.

Gianni Rodari - https://www.filastrocche.it/contenuti/la-parola-piangere/


domenica, novembre 08, 2020

La parola "piangere"

 Un giorno tutti saremo felici.

Le lacrime, chi le ricorderà?

I bimbi scoveranno
nei vecchi libri
la parola "piangere"
e alla maestra in coro chiederanno:
"Signora, che vuol dire?
Non si riesce a capire".

Sarà la maestra,
una bianca vecchia
con gli occhiali d'oro,
e dirà loro:
"Così e così".

I bimbi lì per lì
non capiranno.
A casa, ci scommetto,
con una cipolla a fette
proveranno e riproveranno
a piangere per dispetto
e ci faranno un sacco di risate…

E un giorno tutti in fila,
andranno a visitare
il Museo delle lacrime:
io li vedo, leggeri e felici,
i fiori che ritrovano le radici.

Il Museo non sarà tanto triste:
non bisogna spaventare i bambini.
E poi, le lacrime di ieri
non faranno più male:
è diventato dolce il loro sale.

E la vecchia maestra narrerà:
"Le lacrime di una mamma senza pane…
le lacrime di un vecchio senza fuoco…
le lacrime di un operaio senza lavoro…
le lacrime di un negro frustato
perché aveva la pelle scura…"
"E lui non disse nulla?"
"Ebbe paura?"
"Pianse una sola volta ma giurò:
una seconda volta
non piangerò".

I bimbi di domani
rivedranno le lacrime
dei bimbi di ieri:
del bimbo scalzo,
del bimbo affamato,
del bimbo indifeso,
del bimbo offeso, colpito, umiliato…

Infine la maestra narrerà:
"Un giorno queste lacrime
diventarono un fiume travolgente,
lavarono la terra
da continente a continente,
si abbatterono come una cascata:
così, così la gioia fu conquistata".

 Gianni Rodari - https://www.filastrocche.it/contenuti/la-parola-piangere-2/

sabato, novembre 07, 2020

venerdì, novembre 06, 2020

Fare senza dire

Per evitare rivalità e ostilità io debbo tenere il metodo finora seguito: fare senza dire. Don Bosco

giovedì, novembre 05, 2020

Privazioni

Il punto di ogni privazione è che sottolinea l'idea di valore, e forse, questa è, dopotutto, la chiave dell'indovinello riguardo alla morte. In un mondo migliore, forse, potremmo permanentemente possedere, e permanentemente essere stupiti dal possesso. In qualche strano posto oltre le stelle possiamo riuscire ad avere e allo stesso tempo a gioire. Ma in questo mondo, attraverso qualche meccanismo malato alla base della psicologia, dobbiamo ricordare che una cosa ci appartiene per la possibilità che possa scomparire. Gilbert Keit Chesterton, "Lettura e follia" - Euridice ed.

 

mercoledì, novembre 04, 2020

Morire senza vergogna

Da noi si sa ancora morire senza vergogna. Nel Sahel sappiamo morire con dignità perché non abbiamo paura di vivere la vita come gratuita e inestimabile occasione per camminare assieme. La perdita dei legami sociali è il vero dramma dell'Occidente e della parte del mondo che cerca di imitarlo nella sua perdizione. Solo questo fattore rende sia la vita che la morte entrambi inesplicabili. Mauro Armanino, Niamey, 25 ottobre 2020


martedì, novembre 03, 2020

Morte all'antica

La grazia di saper morire, di essere degni di morire, il dono di chiudere cantando il lungo giorno "poiché i miei occhi hanno visto la luce delle genti". La grazia di poter dire di fronte al mondo: "Le valigie sono pronte. Arrivederci, figlioli". Una morte sempre più rara, è vero, questa bella morte all'antica. Di contro, ecco questa civiltà di morte, questa morte a battaglioni, ecco la nostra morte, una morte industrializzata. Una vita che è già morte. Morte mangiata nei cibi stessi che mangi; morte salita con te sull'aereo; morte che, appunto, con te viaggia sulla tua stessa auto, divertita a spingerti lei stessa al folle sorpasso. Davide Maria Turoldo citato da Gianfranco Ravasi in "Il Vangelo di Giovanni", Conversazioni bibliche, Mondadori

lunedì, novembre 02, 2020

Entrare a guardare il tuo volto

Ho ricevuto il mio invito

alla festa di questo mondo;

la mia vita è stata benedetta.

I miei occhi hanno veduto,

le mie orecchie hanno ascoltato.

In questa festa dovevo soltanto

suonare il mio strumento:

ho fatto come meglio potevo

la parte che mi era stata assegnata.

Ora dico: è venuto

alfine, il momento di entrare

e guardare il tuo volto e offrirti

il mio silenzioso saluto.

Rabindranath Tagore, Osservatore Romano, 12 ottobre 2020

domenica, novembre 01, 2020

Credo

Credo nelle anime sante,

nella loro indipendenza

conquistata sui sensi di una preghiera.

Credo nel lamento di un uomo

in agonia, inaccessibile silenzio

degli ultimi istanti in una vita.

Credo nel lavaggio

del suo corpo fermo, nel suo vestito

a festa e nell'incrocio delle mani,

testimoni di un battesimo confidato.

Credo nella gloria dei vinti.

Credo nelle loro carni piegate

sotto le macerie, i loro respiri cessati.

Credo nelle distese di orti trasformati,

dentro al loro recinto

le ossa dei popoli ammazzati.

Credo nei miserabili che annegano

alle porte d'Italia.

Credo in quelli che rimangono

e il giorno dopo chiamiamo clandestini.

Credo nelle loro bambine vendute

ai nostri piaceri, nella loro tristezza

che sorride vittima di un rossetto ingrato.

Credo negli angeli senza ali,

in quelli che a piedi nudi camminano

dentro una fede.

Credo nel mondo,

quello fuori dalla vetrina

in ginocchio a guardare dentro.

Credo nel colore delle pelli che indossa,

negli occhi neri dei figli

che perde affamati.

Credo nella verità delle madri

e del loro amore.

Credo nella miseria e nell'umiltà

di questi versi.

Credo nella bellezza

e qui conviene fermarmi.

Roberta Dapunt, da "La Terra più del paradiso", Einaudi, 2009