Ci sono mattini in frantumi
giorni
in cui ci attaccherebbe
al collo del primo che passa
per il pane di una parola
per il suono di un bacio.
Andrèe Chédid
Come nasce questo blog? Da Claudio che invia regolarmente una e-mail ai suoi amici con brani acchiappati qua e la. Testi che aiutano a riflettere a farsi delle domande o a cercare delle risposte non banali, non conformiste, non retoriche. Al mio invito di raccoglierle in un blog, Claudio ha risposto più o meno...." se vuoi pensaci tu" E io ho raccolgo la sfida!
Ci sono mattini in frantumi
giorni
in cui ci attaccherebbe
al collo del primo che passa
per il pane di una parola
per il suono di un bacio.
Andrèe Chédid
Barbiana era un luogo così lontano da sembrare fuori dal mondo. Firenze, la bellissima città dei Medici, era a pochi chilometri da lì, ma quella Pieve era avvolta in un abbraccio di bosco che la proteggeva e la isolava, nello spazio e nel tempo.
L'inverno, poi, completava l'opera col suo manto di neve che veniva a gelare i piedi dei bambini e a chiudere ogni breccia verso l'esterno. Un figlio di quel mondo non pensava che fuori da Barbiana ci fosse qualcos'altro. Se pur c'era, restava irraggiungibile, non meno della luna. Un mondo di diversi, di ricchi, di signori, che i boscaioli conoscevano per sentito dire. Così il priore volle costruire una strada per raggiungere l'altrove. La scuola servì a demolire il muro di Barbiana e ad edificare un paese più vasto, dove Firenze entrasse sotto lo stesso cielo. I bambini impararono a misurarsi con altri bambini e a pensare di essere loro compagni.
Sedersi a un banco comune, significava voler appartenere a un mondo comune. Quella volta non fu il centro a raggiungere le periferie, ma il contrario: la periferia si portò verso il centro. Fu quella rustica gente di montagna a insegnare alla colta Firenze, la differenza tra avarizia e politica. Rosanna Virgili, Avvenire, 24 aprile 2016
Gli arrivisti sono come le scimmie delle quali hanno l'agilità: durante la scalata si ammira la loro destrezza, ma una volta che sono arrivati in cima, non se ne vedono che le parti vergognose. Honoré de Balzac
Chi attinge l'acqua contro voglia, riempie sempre il secchio di acqua sporca. Proverbio del Ruanda
Non si deve abbandonare la nave in mezzo alle tempeste solo perché non si possono estinguere i venti: si deve operare, invece, nel modo più adatto per cercare di rendere se non altro minore quel male che non si è in grado di volgere al bene. Tommaso Moro, Utopia (1516)
Non aver niente.
Non portare niente.
Non poter niente.
Non chiedere niente.
E, di passaggio, non uccidere nulla;
non mettere a tacere nulla.
Soltanto il Vangelo, come un coltello affilato,
e il pianto e il riso negli occhi,
e la mano tesa e stretta,
e la vita donata.
E questo sole, e questi fiumi, e questa terra comprata,
per testimoni di una rivoluzione già esplosa.
E più niente!
Mons. Pedro Casaldaliga
Non sappiamo più per chi votare. Una volta la Chiesa ci dava indicazioni precise e noi, povera gente, si sapeva di dover fare il contrario. Ma ora che la Chiesa non ci dice più niente... Un contadino a Monsignor Ancel durante una visita pastorale.
La porta del Piccolo Cottolengo non domanderà a chi entra se abbia un nome, ma soltanto se abbia un dolore […], di qualunque nazionalità siano, di qualunque religione siano, anche se fossero senza religione. Don Luigi Orione
Per andare d'accordo
dobbiamo probabilmente portarci dentro la stessa ferita
qualcosa di spezzato che ci avvicina.
Tahar Ben Jelloun
I compiti del vento sono pochi,
sospingere navi, in mare,
insediare marzo, scortare maree,
e accompagnare la libertà.
I piaceri del vento sono ampi,
risiedere nell'estensione,
restare, o vagare,
meditare o intrattenere i boschi.
I compagni del vento sono le vette –
Azof – l'equinozio –
anche con uccello e asteroide
si saluta passando.
I limiti del vento –
se esiste, o muoia,
sembra troppo saggio per assopirsi, –
di questi non so nulla.
Emily Dickinson
La verità è che siamo stanchi del dominio e della mancanza di trasparenza nei diversi ambiti pubblici e nelle segrete sfere personali. Questo nostro mondo e questo nostro piccolo cuore, tanto cattivi in apparenza, contengono una profonda carica di buona volontà, di sete di verità, di fame di vita e di Dio. I segni dei tempi, malgrado tante contraddizioni, sono ben più luminosi e carichi di speranze. Come dice il proverbio sefardita: "l'ora più scura è quando sta per albeggiare…"
Mons. Pedro Casaldaliga, tratto dalla Lettera Circolare 2003, dimensionesperanza.it
Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino. Enzo Biagi
"Ci poniamo il problema dell'ateismo o meglio della ignoranza su Dio. Nessuno di noi è lontano da tale esperienza: c'è in noi un ateo potenziale che grida e sussurra ogni giorno le sue difficoltà a credere" Carlo M. Martini
Alcuni anziani si recarono da padre Poemen e gli posero un quesito: «Se vediamo dei fratelli che sonnecchiano durante la liturgia, vuoi che li scuotiamo, perché rimangano desti durante la veglia?». Egli rispose loro: «Veramente, se io vedo un fratello che sonnecchia durante la liturgia, metto la sua testa sulle mie ginocchia e lo lascio riposare». Jonathan Swift (anche pastore anglicano)
Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell'uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli? Conferimento del Premio Carlo Magno. Discorso di Papa Francesco, 6 maggio 2016
L'essenza dell'ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica per sé. Dietrich Bonheffer
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t'ho visto dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura.
T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo.
Salvatore Quasimodo, da "Giorno dopo giorno"
Ogni uomo è una persona individua e perciò io non posso programmare a priori un certo tipo di rapporto che valga per tutti, ma debbo, per così dire, impararlo ogni volta da capo. Giovanni Paolo II
Al termine delle strade
non c'è la strada ma il traguardo.
Al termine della scalata
non c'è la scalata ma la sommità.
Al termine della notte
non c'è la notte ma l'aurora.
Al termine dell'inverno
non c'è l'inverno ma la primavera.
Al termine della morte
non c'è la morte ma la vita.
Al termine dell'umanità
non c'è l'uomo ma l'Uomo-Dio.
Al termine dell'avvento
non c'è l'avvento ma il Natale.
"Spiritualità della strada", Joseph Folliet
Ciò che contraddistingue le menti veramente originali non è l"essere i primi a vedere qualcosa di nuovo, ma il vedere come nuovo ciò che è vecchio, conosciuto da sempre, visto e trascurato da tutti. Friedrich W. Nietzsche (1844-1900)