Nell'archivio delle Indie risulta, carta su carta, ricevuta su ricevuta, che soltanto tra il 1503 e 1660 arrivarono a Sanlúcar de Barramela, in Spagna, 185 mila kg d’oro e 16 milioni di kg d'argento provenienti dall'America... punto di partenza del capitalismo e dell'attuale civiltà europea... Questi 185 mila kg d’oro e i 16 milioni di kg d'argento devono essere considerati come il primo di tanti prestiti amichevoli dell'America per lo sviluppo dell'Europa... Dicendo questo vogliamo anche mettere in chiaro che non ci abbasseremo a chiedere, per l'oro e l'argento prestato ai fratelli europei, i vili e fluttuanti tassi di interesse del 20% e anche del 30% che i fratelli europei esigono dai popoli del Terzo Mondo. Ci limitiamo a esigere la restituzione dei metalli preziosi che abbiamo versato in anticipo, al modico interesse fisso del 10% annuo, accumulato durante i soli ultimi trecento anni. Su questa base informiamo che ci debbono soltanto, come primo pagamento del debito, un numero che per scriverlo completo sarebbero necessarie più di trecento cifre e il corrispondente in metallo supererebbe di molto il peso della terra... Se l'Europa in mezzo millennio non ha potuto produrre ricchezze sufficienti per cancellare questo interesse modico, bisogna ammettere il suo assoluto fallimento finanziario e la demenziale irrazionalità dei presupposti del capitalismo... Guaicaipuro Cuautemoc, capo indios, Lettera alle potenze occidentali in occasione dei 500 anni della conquista dell'America
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