Credo che la chiesa debba farsi comprendere, innanzitutto ascoltando la gente, le sue sofferenze, le sue necessità, i problemi, lasciando che le parole rimbalzino nel cuore, lasciando che queste sofferenze della gente risuonino nelle nostre parole. In questo modo le nostre parole non sembreranno cadute dall'alto, o da una teoria, ma saranno prese per quello che la gente vive. E porteranno la luce del Vangelo, che non porta parole strane, incomprensibili, ma parla in modo che tutti possono intendere. Anche chi non pratica la religione, o chi ha un'altra religione. card. Martini - La Repubblica - 16 marzo 2007
1 commento:
Parole giustissime, ma che non trovano applicazione, sia da parte della Chiesa Cattolica che delle altre istituzioni.
Penso che sia sotto gli occhi di tutti il fenomeno del decadimento delle istituzioni, che sono sempre più lontane dall' individuo nonostante i vari proclami e le varie promesse di maggior vicinanza: i dubbi circa i reali vantaggi della globalizzazione o anche il discorso sul federalismo in Italia, ad esempio, credo siano conseguenze anche di quanto ho brevissimamente parlato.
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