Posso dire a mio figlio o al ragazzino del mio gruppo catechistico di non ubriacarsi mai perché l'alcol fa male, ma se mi faccio vedere ubriaco avrò insegnato efficacemente due cose: che gli adulti mentono o non credono a quello che vanno dicendo (il che è peggio) e che ubriacarsi non è poi quella gran brutta cosa che si dice. Ma se sull'ubriacarsi tutti possono essere facilmente d'accordo, su altre faccende quotidiane le cose si fanno più difficili: essere cortesi, avere una disciplina mentale, avere un progetto nella vita, credere in qualche cosa, essere disponibili, avere fiducia in sé e negli altri, non fermarsi davanti all'errore, alla difficoltà e alla fatica… Tutte cose che riempiono i progetti studiati per i nostri ragazzi, ma che occorre saper collocare prima, molto prima, nel progetto del proprio essere. Giovanni Cappello - "Quaderni Cannibali" Ottobre 2007
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