è la condizione dell'escluso e non il suo cuore a costituire il luogo privilegiato della Bontà Divina. Il suo cuore può essere criminale e menzognero come ogni altro cuore umano. Anche lui può cercare il potere e darsi da fare per mascherare la sua povertà e, fatte le dovute proporzioni, può essere animato dalla stessa cupidigia del capitalista. Colui che mortifica il compagno, che fa a pugni per un posto all'uscita della chiesa o per una coperta, che si azzuffa perché si sente offeso, ruba..., si mette allo stesso livello degli oppressori. È dunque a sua insaputa che il povero, l'escluso è rivelatore della vera umanità. Il vero servizio che ci rende è che ci umanizza, che ci manifesta che cos'è l'uomo. L'indigente ci manifesta che l'essere umano è piccolo, debole, fragile, peccatore e mortale. La società moderna cerca di cancellare tutto ciò, vuole illudere, fare in modo che l'uomo appaia ricco, potente, bello, immortale. L'escluso è invece la prova vivente che l'uomo non è Dio, anzi che ha bisogno di Dio, del Suo Amore, della Sua Misericordia.
Da "Clochard"di Michel e Colette Collard Gambiez. marito e moglie che hanno scelto di vivere la loro vita insieme ai barboni
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