...e questo era Jerónimo, mio nonno, pastore di porci e raccontatore di favole, che sentendo arrivare la morte, andò a dire addio agli alberi nella corte, uno per uno, abbracciandoli e piangendo perché sapeva che non li avrebbe più rivisti. José Saramago
Come nasce questo blog? Da Claudio che invia regolarmente una e-mail ai suoi amici con brani acchiappati qua e la. Testi che aiutano a riflettere a farsi delle domande o a cercare delle risposte non banali, non conformiste, non retoriche. Al mio invito di raccoglierle in un blog, Claudio ha risposto più o meno...." se vuoi pensaci tu" E io ho raccolgo la sfida!
giovedì, settembre 26, 2013
mercoledì, settembre 25, 2013
Ama
Ama
saluta la gente
dona
perdona
ama ancora e saluta.
Ama
Dai la mano
aiuta
comprendi
dimentica
e ricorda
solo il bene.
E del bene degli altri
godi e fai godere.
Godi del nulla che hai
del poco che basta
giorno dopo giorno:
e pure quel poco
–se necessario-
dividi.
E vai, vai leggero
dietro il vento
e il sole
e canta.
vai di paese in paese
e saluta tutti
il nero, l'olivastro
e perfino il bianco.
Canta il sogno
del mondo
che tutti i paesi
si contendano
di averti generato.
David Maria turoldo
domenica, settembre 22, 2013
Finché sei vivo...
Non aspettare di finire l'università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l'estate,
l'autunno o l'inverno.
Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione. Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
Madre Teresa di Calcutta
sabato, settembre 21, 2013
La scelta del cristiano
Il possesso e la ricerca della ricchezza come fine a se stessa, come unica garanzia di benessere presente e di pienezza é la paralisi dell'amore. L'educazione cristiana alla povertà - intesa come distacco assoluto dall'idolatria del benessere - sa distinguere innanzi tutto l'uso dal possesso delle cose materiali e sa distinguere poi la libera e meritoria rinuncia ai beni temporali, in quanto impedimento allo spirito umano nella ricerca e nel conseguimento del suo ottimo fine che é Dio e il prossimo che é il fratello da amare e da servire e liberare dalla carenza di quei beni che sono indispensabili alla vita presente, come dalla miseria, dalla fame, a cui é dovere e carità provvedere. Paolo VI
giovedì, settembre 19, 2013
Ricchi e poveri
Sa chi è rimasto nelle nostre chiese dopo la conquista del potere da parte del regime comunista? Solo i poveri, gli umili, le persone che non avevano nulla da difendere, mentre i ricchi, quelli che ideologicamente avrebbero dovuto opporre una qualche resistenza, sono passati immediatamente dall'altra parte. Praga, 1968, confidenza di un parroco a Luigi Pozzoli, citato in "Elogio della piccolezza"- Paoline 2002
mercoledì, settembre 18, 2013
Ama i tuoi amici
Tutti vi dicono: «Tenetevi cari i vostri amici, perché altrimenti potrete rimanere soli!» Ma io vi dico: «Fatevi sempre nuovi amici, così tanti non saranno più soli!»
Tutti vi dicono: «State attenti ai compagni cattivi, perché vi possono creare fastidi!» Ma io vi dico: «Createvi dei fastidi per i compagni cattivi. Il bene deve essere diffuso».
Tutti vi dicono: «Mettetevi insieme a quelli bravi, a quelli intelligenti, a quelli educati». Ma io vi dico: «State vicino a quelli più in difficoltà, ai più timidi, ai più poveri, a quelli presi in giro da tutti».
Tutti vi dicono: «Non andate con chi non conoscete». Ma io vi dico: «Fate che nessuno sia per voi uno sconosciuto». Solo così ci sarà più gioia.
Tonino Lasconi
venerdì, settembre 13, 2013
Il borghese
La vita del borghese è basata sulla proprietà, cioè sul senso di solidità del benessere. Preoccupazione del cristiano è di essere, scopo del borghese è di avere. Quando il borghese dice: mia moglie, la mia automobile, le ie terre, quel che conta per lui non sono la moglie, l'automobile, le terre, ma l'aggettivo possessivo che per lui prende carne.
Emmanuel Mounier – "Rivoluzione personalista e comunitaria"
martedì, settembre 10, 2013
Bambini
I bambini sono pericolosi perché non hanno il buon senso di tenersi per sé la verità.
Stig Dagerman
lunedì, settembre 09, 2013
Ogni governo...
"Il capo del governo inglese non dice mai una cosa vera senza l'intenzione che sia presa per una menzogna; non dice mai una cosa falsa, se non con lo scopo che sia presa per la verità." Jonathan Swift
domenica, settembre 08, 2013
Forbici
Chi ha vissuto la guerra sulla pelle e ne ha sentito il grido fin nelle profondità del proprio essere non può non elevare un urlo appassionato che diventa denuncia, condanna, preghiera perché in ogni luogo e in ogni tempo sia definitivamente presa la decisione di tagliare ciò che sfigura l'umanità, che sia delle vittime o dei carnefici. Da "SEGNIDIPACE" riflessioni frutto del confronto con gli studenti degli Istituti Superiori di Bergamo e provincia su alcuni temi riguardanti la pace
venerdì, settembre 06, 2013
Mamme
Quante mamme hanno perso i figli in guerra e quanti figli sono tornati orfani nelle loro case diroccate. Non possiamo negare che il bilancio è assai triste. E tuttavia quante donne ancora mettono al mondo dei figli con la speranza di vederli un giorno uomini che credono in un mondo senza guerra; e quanti figli in nome dell'amore ricevuto rinnegano la guerra. Questo è il bilancio che ci fa sperare. Da "SEGNIDIPACE" riflessioni frutto del confronto con gli studenti degli Istituti Superiori di Bergamo e provincia su alcuni temi riguardanti la pace
giovedì, settembre 05, 2013
La pace ci tocca!
La pace ci tocca!
È una necessità e quindi un dovere che non deve lasciarci tranquilli.
La pace ci tocca!
Indipendentemente dai risultati dei nostri sforzi, delle nostre scelte, delle nostre lotte.
La pace è un compito irrinunciabile, irrimandabile, irrevocabile.
Da "SEGNIDIPACE" riflessioni frutto del confronto con gli studenti degli Istituti Superiori di Bergamo e provincia su alcuni temi riguardanti la pace